“Il gruppo ha dato un bel segnale di ripartenza con una reazione da squadra vera. Ora sotto con il San Giovanni per non perdere contatto dalle prime posizioni. Non ci interessa essere belli, meglio brutti e vincenti”
La vecchia guardia rimette in carreggiata il Tre Fiori. Il gol da 3 punti che ha archiviato la pratica Pennarossa porta una firma storica del Tre Fiori: quello della mezz’ala Andrea Tamagnini, sammarinese doc classe 1997, che veste la maglia gialloblù dalla stagione 2015/2016 e che con Nicola Della Valle e a Giacomo Pracucci può vantare il record di due passaggi del turno nelle Coppe europee.
“Il gol di sabato è stato davvero una gran bella soddisfazione – dice Tamagnini – prima di tutto perché questa vittoria ci ha permesso di tornare a fare punti dopo un paio di sconfitte che bruciavano ancora e poi, personalmente, perché sono riuscito a ripagare la fiducia di mister Selva che mi ha schierato per la prima volta da titolare in questa stagione. Per chi solitamente gioca meno come me, queste soddisfazioni danno morale e fiducia, ma nessuno qua si sente riserva o titolare. Credo che il gruppo abbia dato un bel segnale di ripartenza, con una reazione da squadra vera. Non posso negare che poi sia stata una partita di sofferenza, in cui abbiamo dovuto lottare con i denti per avere ragione di un Pennarossa in ottima forma, ma anche per questo portare a casa i 3 punti vale ancora di più”.
Sabato alle ore 15:00 un altro match importante contro il San Giovanni per non perdere di vista le lepri del campionato. “Con questa nuova formula del torneo che assegna la vittoria del campionato alla prima classificata del girone unico senza passare dai play-off bisogna stare sul pezzo tutte le partite – conferma Tamagnini –. Se vogliamo rimanere nella scia delle prime dobbiamo trovare subito continuità. Sabato con il San Giovanni abbiamo una buona occasione, ma guai a sottovalutare questi avversari che sono reduci da due vittorie in campionato. Starà a noi rimanere umili senza montarci la testa per una vittoria. Il nostro obiettivo non è essere belli, preferiamo essere brutti e vincenti”.