Nonostante l’età, Alessandro Teodorani non vuole fermarsi. Il centrocampista del Tre Fiori è uno dei vecchietti del campionato sammarinese (è un classe ’71), ma il tempo non sembra passare per lui. “Non sto mai fermo” – dice Teodorani – e conduco una vita piuttosto regolare. L’anno scorso non ho giocato ma ho continuato ad allenarmi. Poi è arrivata la chiamata del Tre Fiori ed ho rimesso gli scarpini per l’ennesima volta”.
Gli chiediamo di parlarci del buon momento della squadra gialloblu, reduce da ben tre vittorie consecutive: “È il nostro miglior momento dall’inizio della stagione. Erano partite abbordabili ma ogni sfida fa sempre storia a sé. Sul piano tecnico puoi incontrare squadre inferiori a te che magari si chiudono. Noi siamo stati concentrati e abbiamo portato a casa punti preziosi”.
Teodorani traccia anche un bilancio prima del girone di ritorno: “Quest’anno abbiamo avuto molti infortuni che ci hanno impedito di avere tutti a disposizione. Ora arriva il rush finale, la chance per i playoff ci sono ancora. In coppa siamo messi bene, in campionato vogliamo giocarcela fino alla fine. Se dovessimo qualificarci sarebbe un’impresa. Non possiamo più sbagliare adesso. Saranno tutti scontri diretti decisivi”.
Un pensiero anche al cambio di guida tecnica: “Con Bobo Gori la mentalità è diversa. Altin Lisi era alla prima esperienza ed ha pagato l’avvio non certo brillante da parte nostra. La colpa non era affatto sua, ma nel calcio quasi sempre paga l’allenatore”.
Teodorani chiude con una considerazione: “Rimpianti nella mia carriera? Probabilmente se avessi avuto la mentalità che ho adesso quando avevo 20-25 anni forse avrei fatto una carriera migliore (esordio in A col Cesena, poi B con i bianconeri e Arezzo sempre in serie cadetta). Ma è una cosa fisiologica. Ora vivo alla giornata, ma finché posso voglio giocare a calcio”.